I prossimi iPhone 18 rappresenteranno un importante salto generazionale grazie all’adozione del nuovo chip A20 prodotto con il processo a 2 nanometri (2 nm) di TSMC. Questo upgrade porterà miglioramenti significativi in termini di prestazioni ed efficienza energetica, ma potrebbe anche determinare un aumento dei prezzi.
Il chip A20 a 2 nm: la nuova frontiera della potenza
Secondo quanto riportato da Digital Chat Station su Weibo, Apple ha confermato l’adozione del processo a 2 nm per i suoi chip A20, destinati alla prossima generazione di iPhone 18. A supporto della notizia anche le analisi di Ming-Chi Kuo e Jeff Pu, che avevano anticipato l’utilizzo della nuova tecnologia di produzione di wafer di silicio.
Dai 3 nm ai 2 nm: un’evoluzione tecnologica continua
Nel 2023, Apple aveva già fatto un importante passo avanti introducendo chip a 3 nm nei suoi iPhone e Mac, con incrementi del 20% della velocità GPU, del 10% della CPU e un Neural Engine 2 volte più veloce.
Per il chip A18 dell’iPhone 17 è attesa la tecnologia N3P, una versione migliorata del 3 nm. Ma il vero salto prestazionale arriverà con il chip A20 a 2 nm, in arrivo con gli iPhone 18 nel 2025.
Perché il processo a 2 nm è così rivoluzionario?
I termini “3 nm” e “2 nm” si riferiscono a diverse generazioni di tecnologie di produzione dei chip. Minori sono i nanometri, più piccoli sono i transistor, che possono essere inseriti in maggiore quantità in uno stesso chip. Questo consente:
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Maggiore velocità di elaborazione
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Minore consumo energetico
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Migliore efficienza termica
Apple prima cliente del processo a 2 nm di TSMC
TSMC inizierà la produzione di chip a 2 nm entro la fine del 2025. Apple sarà la prima azienda a ricevere questi chip grazie alla sua stretta collaborazione con il produttore taiwanese.
Per supportare la nuova tecnologia, TSMC sta costruendo due nuovi stabilimenti e richiedendo approvazioni per un terzo impianto, segno dell’enorme investimento dietro a questo passo evolutivo.
I costi della tecnologia avanzata: iPhone 18 più costosi?
Sebbene i vantaggi siano chiari, il processo a 2 nm comporta costi di produzione più elevati. Apple, essendo la prima beneficiaria, potrebbe decidere di trasferire questi costi agli utenti finali, rendendo gli iPhone 18 i più cari di sempre.
Dazi e tariffe: un ulteriore ostacolo al prezzo finale
A complicare la situazione ci sono anche le politiche commerciali degli Stati Uniti. Apple ha temporaneamente evitato dazi del 145% sui beni importati dalla Cina e del 10% da altri paesi, ma questa esenzione non durerà a lungo.
Il presidente Donald Trump ha annunciato che verranno applicate nuove tasse sui semiconduttori, senza alcuna esenzione. Questo potrebbe colpire direttamente Apple e altri produttori, aggravando ulteriormente l’aumento dei prezzi degli iPhone 18.
Innovazione sì, ma a quale prezzo?
Il chip A20 a 2 nm sarà il cuore pulsante dei nuovi iPhone 18, garantendo prestazioni eccezionali e una migliore gestione dell’energia. Tuttavia, tra costi produttivi elevati e nuove tariffe doganali, il prezzo da pagare per avere il meglio della tecnologia Apple potrebbe essere più alto del previsto.





Ultimo aggiornamento 2025-05-17 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API -