Dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni governative negli Stati Uniti, Apple si trova ad affrontare una situazione delicata. La nuova amministrazione ha imposto dazi del 10% su tutte le importazioni dalla Cina, una decisione che potrebbe tradursi in un aumento dei prezzi degli iPhone e di altri dispositivi negli Stati Uniti.
Oltre a questo, Trump ha minacciato una tariffa del 25% sui beni importati da Messico e Canada. Anche se i governi di questi paesi hanno promesso di negoziare accordi per mitigare la situazione, le misure tariffarie su Messico e Canada sono sospese per 30 giorni, mentre quelle sulla Cina sono già entrate in vigore, come riportato dalla BBC.
La Cina ha risposto con nuovi dazi sui prodotti americani, aumentando ulteriormente la tensione tra le due potenze economiche. Ma chi pagherà realmente il prezzo di questa guerra commerciale?
Il vero problema: Apple e i suoi consumatori sotto pressione
L’idea alla base delle tariffe è che le aziende straniere debbano farsi carico dei costi aggiuntivi, ma questo ragionamento ignora l’impatto su aziende come Apple, che ha una forte base di produzione in Cina. Alla fine, i costi potrebbero ricadere direttamente sui consumatori, rendendo iPhone, iPad e Mac più costosi negli Stati Uniti e, possibilmente, anche in altri mercati.
Indagine in Cina: Apple nel mirino per pratiche monopolistiche
Come se non bastasse, secondo recenti rivelazioni, il governo cinese potrebbe indagare su Apple per pratiche monopolistiche nel suo App Store. Questa mossa arriva in un momento già critico per Cupertino, aumentando l’incertezza sul futuro dell’azienda in uno dei suoi mercati più redditizi.
Apple e Trump: un rapporto complicato
Nonostante le tensioni attuali, in passato Donald Trump e Tim Cook hanno avuto un rapporto di collaborazione. Durante il primo mandato di Trump, Apple riuscì a ottenere eccezioni tariffarie per alcuni dei suoi prodotti, evitando impatti economici rilevanti. Questa volta, però, la situazione sembra più complessa, e una soluzione rapida non è all’orizzonte.
La situazione in Europa e in Spagna: cosa cambierà?
Un aumento dei prezzi Apple negli Stati Uniti potrebbe riflettersi anche in Europa? Tutto dipenderà da come l’azienda gestirà la propria catena di fornitura e distribuzione. Se Apple riuscirà a mantenere separati i mercati, paesi come la Spagna potrebbero non subire aumenti immediati, dato che i prodotti Apple destinati all’Europa provengono direttamente dalla Cina o dall’India senza passare per gli Stati Uniti.
Apple risponderà alla crisi?
Nei prossimi giorni potremmo assistere a mosse strategiche da parte di Apple per mitigare l’impatto delle tariffe e dell’indagine cinese. Il 2025 si preannuncia come un anno turbolento per l’azienda, ma l’attenzione resta alta sui nuovi iPhone SE di quarta generazione e sui prossimi iPad, attesi nei primi mesi dell’anno.
Resta da vedere come Apple reagirà a queste sfide e se riuscirà a mantenere la propria leadership nel mercato tecnologico nonostante le difficoltà.



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